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Yoga per il quartiere

Lo scorso ottobre ho avuto il piacere di incontrare Fabio Martino, caporedattore del giornale di quartiere “Fidene in rete”, per potergli parlare un po’ del mio modo di intendere lo Yoga. Purtroppo i tempi di una chiacchierata ci hanno permesso solo di fare una piccola introduzione a questo meraviglioso mondo, ma spero che sia emersa la mia passione e la voglia di condivisione che mi ha portato fino all’insegnamento. Mi auguro che la periferia in cui sono nata e cresciuta sia curiosa e si avvicini alla pratica dello Yoga. E mi auguro che quante più persone pratichino con costanza, andando col tempo a creare un circolo virtuoso di cui può beneficiare sia il singolo che il gruppo.

Riporto qui di seguito l’intervista, uscita sia nella versione cartacea che sul sito fideneinrete.blog.

In un bel pomeriggio di ottobre seduti davanti ad un bar ci incontriamo con Cristina che gentilmente ci ha concesso questa breve intervista. Gustando chi un caffè, chi un bitter abbiamo iniziato questa breve, ma piacevolissima, intervista.

Ciao Cristina, che ne pensi se prima di alcune domande più specifiche, ci parli brevemente di te, soprattutto di ciò che facevi prima di diventare istruttrice Yoga?

Con vero piacere. Sono Cristina Lopez, classe 1981 sono nata e cresciuta a Fidene. Dopo essermi laureata con lode in Scienze della Comunicazione col vecchio ordinamento, parto per un breve periodo per Chicago, con l’intento di rendere più fluido il mio inglese. Rientro a Roma e, mossa dall’amore per la scrittura, divento redattrice in un giornale di moda e in un mensile locale. Inizio a lavorare come venditrice per una nota azienda italiana e faccio carriera nella vendita diventando responsabile di reparto. Vengo spostata prima a Monza e poi a Milano, dove passo dalla vendita all’ufficio acquisti. Nel 2019 mi trasferisco in Australia e mi dedico a un foodtruck di successo a gestione familiare, ma nel bel mezzo della pandemia la vita mi riporta alle origini e rientro a Roma con la voglia di condividere quello che ho imparato negli anni, quello che ho avuto la fortuna di conoscere da quando ho messo il naso fuori di casa.

Ci parli un po’ di questa disciplina?

Di per sé il termine yoga significa “unire”. Una unione di corpo, mente e spirito. Nasce in India, come dicono “nella notte dei tempi” tanto è antica la sua pratica.

Credo fermamente che lo Yoga – qualunque esso sia (perché ce ne sono diversi tipi) – possa fornirci la risposta esatta a quello che stiamo cercando, a quello di cui abbiamo bisogno in questo momento. Che sia la voglia di essere più elastici, di acquisire maggiore forza o di instaurare un rapporto migliore con la bilancia; che sia la necessità di sentirci più vitali, di sopportare meglio lo stress, di affrontare una malattia (anche cronica) con uno spirito differente; oppure la ricerca di un gruppo che possa esserci di sostegno o ancora la necessità di ritagliarci un angolino solo nostro, in cui sentirci al sicuro. Potrebbe anche essere quel momento in cui ci concediamo il lusso di non fare nulla. Per davvero. Quel momento in cui nessuno ha bisogno di noi così da poterci dedicare completamente a noi stessi. Potrebbe essere la voglia di sentirci dire che siamo abbastanza e che quello che facciamo o scegliamo di fare non è né giusto né sbagliato. Che quello che ci capita non succede soltanto a noi. Siamo tutti unici ma viviamo esperienze simili. E la condivisione ci aiuta ad affrontare con un approccio positivo gli eventi quotidiani.

Questa è la mia esperienza. Questo è quello che io credo sia lo Yoga. E ogni giorno – come per magia – si dischiudono nuove realtà e scopro qualcosa che fino a ieri era ancora in una zona d’ombra. Quando ci abbandoniamo ad esso, scatta qualcosa di inaspettato e cresce la voglia di tornare sul tappetino, ritirare i nostri sensi e ascoltarci.

Spero che la mia passione trasudi dalle mie parole e spero che sempre più persone scelgano di stare bene.

Come è nata questa tua passione?

Ho iniziato a praticare Yoga del tutto casualmente già da quando vivevo a Milano. Dopo anni di body building stavo iniziando a sentire la necessità di aumentare la mia flessibilità e di iniziare a trattare il mio corpo con più dolcezza. Passo quindi da allenamenti estenuanti e carichi elevati a movimenti di allungamento e sequenze fluide che mi riportano alla mente la delicatezza e la forza sperimentate in tenera età con la danza classica.

Inizio a seguire dei corsi di yoga on-line per poter praticare anche da casa.

Gradualmente entro in contatto con realtà più rispettose dell’essere, che mi mostrano nuovi scenari possibili, modi di vivere alternativi, a dire il vero più normali della normalità a cui siamo abituati. Dov’era scritto che era giusto lavorare per più di 8 ore al giorno? Chi aveva deciso che la gestione dello stress era una competenza? Quando abbiamo iniziato a dare credito al multitasking (attività preclusa all’essere umano) convinti di poter fare bene più cose contemporaneamente? Perché dovevo sentirmi in colpa se dedicavo delle attenzioni solo ed unicamente a me stessa? Quante attività quotidiane inconsapevoli mi stavano allontanando dalla mia vera essenza?

Devo ammettere che l’Australia ha dato un forte contributo a questo cambiamento. Vivere a stretto contatto con la Natura, vicinissima all’Oceano e immersa in un’oasi naturale, mi ha fatto sentire viva, senza il bisogno di dover costantemente fare, pena il giudizio di non essere mai abbastanza. Ho trovato una comunità di persone riservate e collaborative allo stesso tempo, che mi hanno insegnato il rispetto sia per sé stessi che per gli altri. Mossa dalla curiosità di conoscere la realtà in cui ero finita, quasi con spirito di esplorazione, ho iniziato ad acquistare prodotti veramente a km Ø, con l’intento di sostenere le iniziative locali, l’expertise e l’ingegno delle persone che vivevano nella mia stessa comunità.

In questa situazione di vantaggio – ma non senza difficoltà – lo Yoga è diventato un punto fisso, una certezza e un rifugio quotidiano. Ho infatti iniziato a praticare quotidianamente e la costanza mi ha premiato fin da subito, riscontrando enormi benefici. Lo Yoga mi dava, sempre, quello di cui avevo bisogno. Non capivo esattamente in che modo, ma avevo la netta percezione che qualcosa di positivo e meraviglioso stava succedendo.

Ho praticato con tanti insegnanti diversi, tanto che mi risulterebbe difficile citarli tutti, quello che posso dire è che ogni insegnante con cui ho praticato, a proprio modo, mi ha fatto un dono.

Cosa hai studiato e quali corsi hai fatto per diventare insegnate yoga? Questi eventuali studi continuano?

Premetto col dire che per insegnare yoga non c’è bisogno di alcuna certificazione ufficiale, lo potrebbe insegnare anche una persona che lo pratica da diversi anni e che vuole trasmettere i suoi insegnamenti a qualcun altro. Trovo però rispettoso per la categoria studiare.

Quindi mi sono messa sui libri, ho iniziato a capire il perché di quella nuova forma di benessere e così sono diventata Istruttore di Hatha Yoga, al termine del corso professionale biennale della durata di 256 ore con il Maestro Roberto Boschini, che ha una scuola accreditata da Yoga Alliance Italia.

Da Gennaio 2022 sono certificata come Registered Yoga Teacher (RYT) 250 Plus LVL 1 Adv con Yoga Alliance Divisione ItaliaEuropa International e da Marzo 2022 come Istruttore Nazionale Ginnastica Yoga Liv. 1 250h.

Nel frattempo, ho avuto anche modo di frequentare diversi corsi di Mindfulness, incuriosita dai vantaggi riscontrati nei soggetti che praticano questo tipo di meditazione per alleviare sia forme di stress generalizzato che disturbi mentali più seri o problemi di varia natura che necessitano di cure mediche.

Ho frequentato anche vari corsi di Nutrizione, nell’ottica di aumentare la conoscenza di questa branca della medicina che mi appassiona da quando sono adolescente e con la voglia di seguire personalmente uno stile alimentare consapevole e responsabile.

Ho in programma di riprendere a breve gli studi per proseguire il mio percorso professionale e diventare Insegnante di Yoga con un diploma da 500 ore.

Attualmente sto seguendo un corso online dell’Università di Arlington in Texas “Scienza e Pratica dello Yoga”, perché un vero insegnante di Yoga non smette mai né di studiare né di praticare ed è completo solo se pratica con costanza e con l’ausilio, il supporto e la guida di un maestro esperto. A tal proposito, se fino a poco tempo fa la mia pratica personale era la preparazione alla prima serie dell’Ashtanga Yoga, da circa un mese mi sono avvicinata al Bikram, con l’intento di andare più a fondo nella pratica e aprirmi a nuove esperienze.

Si potrebbe dire che lo yoga è uno stile di vita? In questo caso anche l’alimentazione ne entra a far parte?

Quando si inizia a fare yoga aumenta la consapevolezza, per cui si iniziano a cambiare alcune cose nel proprio stile di vita. È una cosa che avviene in maniera del tutto naturale. Nella vita ci sono cose che possiamo solo accettare, non avendo la possibilità di una decisione diretta su di esse, ma l’alimentazione la possiamo scegliere, possiamo scegliere cosa mettere nel nostro corpo.

Nello yoga c’è una parte che riguarda l’alimentazione, che suggerisce di dare preferenza alle piante e, seguendo un ordine quasi gerarchico di intelligenza degli esseri viventi, di nutrirsi anche di specie animali, preferendo ad esempio i pesci ad altri animali che posseggono un’intelligenza superiore. In qualsiasi caso, l’invito è quello di ringraziare ora la terra, ora l’animale che si è sacrificato per il nostro nutrimento.

Personalmente ho deciso di mangiare cose integrali, evito i classici tre bianchi – zucchero, farina e il latte. Tendenzialmente mangio frutta e verdura, tanti semi, tante proteine vegetali, quindi i legumi, e mangio il pesce, sapendo di scendere a compromessi non sapendo da dove arriva.

Perché consiglieresti di fare Yoga e a chi in particolare?

Anche in funzione di quanto ci siamo detti fin qui, lo consiglierei principalmente perché ci si sente meglio. Certamente va provato per un certo periodo (direi per almeno due mesi, anche se la tempistica è molto soggettiva) e allora ci si accorge, come in una sorta di miracolo, di stare meglio. Quindi, fondamentalmente, lo consiglierei per farsi un regalo, una coccola. Significa volersi bene. Senza sensi di colpa.

E ovviamente lo consiglierei a tutti, grandi e piccini. Ci sono alcune scuole private, sia in Italia che all’estero, che permettono l’ingresso nei plessi scolastici un’ora prima proprio per consentire ai bambini di praticare yoga, sperimentandone i conseguenti benefici: aumenta l’attenzione, migliora la memoria, si studia meno ma in maniera più efficiente, si rimane concentrati più a lungo e tutto quello che si fa acquista un sapore più pieno. Sono gli stessi ragazzi a rendersene conto e a voler arrivare prima a scuola per la pratica di Yoga, oltre ogni aspettativa degli adulti

Lo consiglierei anche alle donne in stato di gravidanza, che però dovrebbero rivolgersi ad un istruttore appositamente preparato.

Lo consiglio veramente a tutti: a chi lavora tanto e non ha tempo (in questo caso consiglio di farlo almeno 3 ore a settimana mentre in genere 2 potrebbero essere sufficienti); lo consiglio a chi ha problemi alla schiena, per riscoprirsi forti e flessibili; a chi si sente giù di tono, per rinvigorirsi, e a chi è iperattivo, per calmarsi; lo consiglio anche a chi è più avanti con l’età, perché ogni giorno di vita è un giorno in più per migliorarci e avanzare nel nostro percorso personale.

In questo periodo dove svolgi il tuo lavoro?

 Insegno a Fidene, sia alla Nobel (con accesso da via Rio nell’Elba 145) che nella sala del Centro Anziani (a cui si accede da largo Santa Felicita 22). Pratichiamo sia la mattina alle 9,30 che la sera alle 19,30 dal lunedì al giovedì. Qualora qualcuno voglia ulteriori informazioni potete andare sul mio sito internet (www.abbicuradite.it) in cui trovate sia i costi che gli orari in maniera più dettagliata. Oppure potete contattarmi al 3281675379 e sarò contenta di rispondere a tutti i vostri dubbi, per quella che è la mia competenza.

A questo punto posso solo augurarvi di stare bene, spero che facciate qualcosa per migliorare il vostro benessere e vi invito a venire in sala per provare sulla vostra pelle quello che vi ho raccontato. La prova è gratuita, non vincolante e male che vada ci siamo conosciuti e abbiamo avuto modo di condividere almeno un momento di benessere e cura per noi stessi.

Grazie Cristina.

Grazie a voi.

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