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Metamedicina

Il 22 aprile scorso il destino ha voluto che entrassi con mia madre in un negozio di articoli usati e alla modica cifra di 1,95€ ho dato una nuova opportunità a un libro a dir poco illuminante. Tuttora faccio fatica a capire come ci si possa liberare di un testo di tale profondità.

Si tratta di METAMEDICINA – OGNI SINTOMO È UN MESSAGGIO La guarigione a portata di mano” di Claudia Rainville.

Non credo davvero che sia un caso che lo abbia portato via con me.

Proprio il 22 aprile, un evento ha stravolto radicalmente la mia vita e questo libro mi ha accompagnata in questi  ultimi mesi, mi ha supportata, mi ha aiutato a capire una serie di cose a cui non avevo dato il giusto peso, mi ha permesso di soffermarmi su alcuni aspetti e riflettere. Se non altro, ha stimolato la mia fantasia.

Non solo questo libro va letto. Va consultato periodicamente.

Andando avanti nella lettura, riga dopo riga, la sensazione che ho avuto è stata di… guarire.

Riporto qui di seguito le parole che hanno risuonato maggiormente dentro di me.

«Ciò che chiamiamo malattia è la fase terminale di un disturbo molto più profondo e perché un trattamento possa avere davvero successo è evidente che non basterà curare la sola conseguenza senza risalire alla causa fondamentale che andrà eliminata.» Dottor Edward Bach

Quando si vuole sfuggire ad una situazione che comporta una lezione importante per la nostra evoluzione, la malattia può obbligarci ad affrontarla.

Nella vita non facciamo mai errori, facciamo solo esperienze. Cosa sei venuta a fare al mondo, se non a vivere esperienze per la tua evoluzione?

Ben pochi sapevano come usare questo fantastico strumento di risveglio della coscienza che conduceva all’autoguarigione.

«La sofferenza è un correttivo che mette in luce la lezione che non avremmo compreso con altri mezzi, e non può essere eliminata fino a quando quella lezione non è stata imparata.» Dottor Edward Bach

Nulla è frutto del caso. Ogni cosa ha la sua ragion d’essere e, a seconda delle frequenze vibratorie generate dai nostri pensieri, dalle nostre convinzioni, dai nostri sentimenti e dalle nostre emozioni, nonché dalle parole che pronunciamo e dalle lezioni che bisognerà integrare, incontreremo nel nostro mondo gli eventi o le circostanze corrispondenti.

Quando viviamo in armonia con noi stessi e con le persone che ci circondando, il nostro corpo riflette questa condizione con uno stato di salute in cui tutte le cellule collaborano all’armonia.

Quando una situazione provoca in noi una reazione emotiva, vi sono forti probabilità che questa situazione sia in risonanza con un evento passato registrato nella memoria emozionale.

È l’informazione pervenuta all’emisfero destro a essere determinante.

La memoria emozionale del cervello limbico contiene la risposta a molte cause di malessere, di disturbi e di malattie.

Attenzione all’influsso delle persone di cui ci fidiamo. Quanto a noi, facciamo attenzione ai suggerimenti che a nostra volta diamo agli altri: penso soprattutto ai genitori e agli operatori nel campo della salute. È bene soppesare i suggerimenti, e le osservazioni che facciamo alle persone a cui intendiamo fare del bene; siamo sempre positivi e incoraggianti perché, in un modo o nell’altro, andranno fino in fondo al loro percorso.

L’inconscio e il subconscio sono incapaci di distinguere fra un’immagine reale e un’immagine immaginaria: in entrambe i casi essa viene percepita come reale dal cervello, dal sistema nervoso e dal corpo.

ECCO, IN BREVE, COSA TI SUGGERISCO DI FARE PER LIBERARTI DEL DISAGIO DI VIVERE

  • Rintraccia l’evento che ha potuto dar luogo a questo disagio. Comincia da ciò che sei stato in grado di rintracciare, anche se non risale all’infanzia.
  • Rivivi quell’evento da uno stato di rilassamento. Fai i gesti che non hai fatto, dì le cose che non hai detto, in modo da non rimanere più bloccato nell’emozione e nella conclusione che ne era risultata. Fai in modo di trarne una conclusione nuova, positiva, che ti sia favorevole.
  • Accogli te stesso, proprio nell’aspetto in cui ti sei lasciato andare. Non reprimere più il dolore e le lacrime, non nasconderti più per piangere.
  • Togli la maschera che nasconde la tua sofferenza.
  • Affida il tuo dolore e i tuoi dolorosi segreti a una persona capace di accoglierti con amore e tenerezza, senza peraltro compatirti per la tua sorta, a qualcuno che sappia accompagnarti in questo processo e ti incoraggi a mettere in atto qualcosa di concreto nella tua vita.
  • Impara a posare il tuo sguardo su te stesso invece di dipendere dallo sguardo altrui. Sii bello o bella per te stesso/a. Impara a essere fiero di ciò che sei e di ciò che hai compiuto fin qui.
  • Reimpara ad assaporare ogni istante della vita, ad essere felice senza che questo dipenda da altri. Questo non esclude di condividere la felicità con altre persone.

Per finire, concediti di vivere e d’essere felice, anche se tua madre o le persone che ami hanno sofferto.

Durante le conferenze mi è accaduto di chiedere ai presenti di alzare la mano se pensavano di poter essere felici, o di continuare a esserlo quando qualcuno dei loro cari soffriva. Ben pochi rispondevano, allora dicevo: “Ecco perché ci sono tanti infelici su questa terra. Il problema è che quasi tutti aspettano che gli altri siano felici per consentirsi, a loro volta, di esserlo. Così, tutti aspettano tutti gli altri”. E se tu, che leggi queste righe, decidessi oggi di concederti pienamente il piacere, la felicità e il successo, anche se così non avviene fra le persone che ti circondano, il risultato sarebbe una persona felice in più sulla Terra, e forse potresti suggerire l’idea, a un altro, di esserlo anche lui. Questa è la grande contaminazione della felicità di cui la Terra ha tanto bisogno.

Ricordati della grande legge di causa ed effetto: non sei responsabile di ciò che l’altro vive, ma sei responsabile dei pensieri che alimenti, delle scelte che fai e dei gesti che metti in atto. Se sono fondati sull’amore, raccoglierai pace, armonia e felicità; se invece sono dettati dall’odio, dal rancore o dalla vendetta, ti porteranno solo sofferenza.

Ricordati che prendere le distanze non significa diventare indifferenti, oppure non intervenire quando ne abbiamo i mezzi. Prendere le distanze significa comprendere ciò che l’altro vive, accettare la situazione che attraversa, tendergli la mano se possiamo, ma anche accettare di lasciargli vivere la sua sofferenza se non vuole aiuto, ed accettare la nostra impotenza quando non possiamo far nulla.

«L’ignoranza genera la paura, la paura genera la tensione muscolare, la tensione muscolare genera il dolore. Mentre invece la conoscenza genera la tranquillità mentale, la tranquillità mentale porta la calma e il rilassamento fisico impedisce l’estendersi del dolore.» Fenger Drend Strup

Quanto all’opinione altrui, sappi che, qualsiasi cosa tu faccia, non potrai mai impedire agli altri di pensare. Permetti loro di non essere d’accordo, di non capire, ma agisci secondo il tuo sentire e le tue aspirazioni, perché non sei venuto a questo mondo per rispondere alle alternative altrui, ma per la tua evoluzione personale. La paura dell’opinione altrui è collegata alla paura di non essere amato e apprezzato. Apprezzandoci e rispettandoci, attireremo necessariamente amore e rispetto. Quest’affermazione può aiutarti: «Sono una persona formidabile, diversa dagli altri ma altrettanto importante. Mi rendo conto che posso molto, e che gli altri mi apprezzano molto. D’ora in poi agirò in funzione delle mia aspirazione e del rispetto che ho per me».

Possiamo agire sull’ansia e sull’angoscia con la respirazione, in quanto un respiro lento e profondo ossigena il cervello, calma il cuore e agisce quindi sul nostro plesso solare (il centro delle emozioni). A questo scopo, fermati lì dove sei, inspira dal naso immaginando che la forza e la pace penetrino in te. Trattieni per qualche istante il respiro, poi espira al massimo immaginando che ansia, angoscia e panico lascino completamente il tuo corpo, facendo posto alla calma e alla pace interiore.

Non esistono i cattivi, ma solo persone che soffrono, persone ignoranti. Lo stesso Cristo diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno ciò che fanno». Abbiamo davvero compreso questo grande messaggio d’amore? È facile amare chi è gentile con noi, chi la pensa come noi, chi ci dice cose che ci fanno piacere. Ma amare chi ci ferisce con la sua ignoranza o la sua indifferenza, tentare di capire che cosa vive e tendergli la mano senza nulla aspettarci in cambio, questo è l’amore vero. I sentimenti di odio e di rancore distruggono più la persona che li alberga e li nutre che non quella a cui sono rivolti; il miglior rimedio è il perdono per sé e per gli altri. Il miglior rimedio contro la collera sta dunque nel rispettare i propri bisogni, nel tracciare i propri limiti, nell’osare esprimere ciò che sentiamo piuttosto che nasconderlo dietro la paura di non venire amato o approvato. Per questo è necessario amare se stessi e incaricarsi personalmente della propria felicità invece di aspettarla dagli altri. D’altronde questa è la nostra prima responsabilità, perché se siamo in armonia non possiamo ferire proprio nessuno. Possiamo solo essere raggianti di gioia, amore e comprensione.

«Ogni difficoltà è occasione di fare un passo avanti nella costante ricerca del lato positivo di ogni cosa, anche delle situazioni che più ci disturbano e che paiono senza uscita». André Harvey

Siamo colpevoli soltanto quando le nostre parole, le nostre azioni e le nostre esperienze sono motivate dal preciso scopo di far male a qualcuno; senza questa motivazione, non possiamo essere colpevoli.

Ciò che importa è essere in accordo con te stesso, riconoscere il tuo valore, gli aspetti di te che è bene migliorare.

Prendi coscienza delle tue reazioni che sono quasi sempre in risonanza con un’emozione ben presente nella tua memoria emozionale. Liberando questa emozione e compiendo le azioni appropriate, ci guadagnerai in salute e in benessere.

Il naso, trovandosi alla base del centro frontale, è collegato all’intuizione. Ci fa “fiutare” le cose prima che avvengano, ed è per questo che una buona respirazione nasale è di aiuto per l’intuizione.

«FATE LE COSE CHE VI DANNO GIOIA E L’IMPRESSIONE DI USARE BENE LA VOSTRA VITA. PRESTATE ASCOLTO A VOI STESSI E AI VOSTRI BISOGNI. LASCIATE ANDAR VIA TUTTE LE EMOZIONI NEGATIVE CHE POTETE SCOPRIRE IN VOI STESSI. COLTIVATE NELLA MENTE IMMAGINI POSITIVE. DATEVI DELLE METE ENTUSIASMANTI. SCOPRITE COSA VOLETE FARE DAVVERO NELLA VOSTRA VITA. TROVATE DEI MEZZI PER ESPRIMERE IL VOSTRO AMORE. AMATEVI E AMATE GLI ALTRI. CREATE RELAZIONI GIOCOSE, DIVERTENTI E PIENE D’AMORE. GUARITE TUTTE LE RELAZIONI TRAUMATICHE DEL PASSATO, SOPRATTUTTO CON I GENITORI E CON LE PERSONE A VOI CARE. PRENDETE LA DECISIONE DI DEDICARVI AL BENESSERE E ALLA FELIVITÀ. ACCETTATEVI E ACCETTATE TUTTO QUELLO CHE AVVIENE NELLA VOSTRA VIT COME UN’OCCASIONE PER CRESCERE E PROGREDIRE. IMPARATE A TRARRE TUTTO QUELLO CHE POTETE DA OGNI ESPERIENZA. ANDATE AVANTI CON IL SENSO DELL’UMORISMO!…» Christian Tal Schaller

Estratti liberamente da “METAMEDICINA – OGNI SINTOMO È UN MESSAGGIO La guarigione a portata di mano” di Claudia Rainville – Ed. Amrita

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